LA PAROLA D’ORDINE PER AFFRONTARE EVENTUALI NUOVE PANDEMIE
È “INTEGRAZIONE”
Questo è quanto è emerso dalla ricerca osservazionale promossa e condotta dall’Associazione di Promozione Sociale FareRete – BeneComune, patrocinata dal Dipartimento Studi Aziendali e Qualitativi – Università degli Studi di Napoli
Parthenope; dalla LIUC Business School; da Confindustria Dispositivi Medici e dalla Fondazione Salvatore Maugeri; e sponsorizzata con contributi non condizionanti di Ipsen S.p.A., Roche Diagnostic e Servier S.p.A.
L’indagine ha monitorato le situazioni di disagio, sofferto dalle persone più “fragili” ed in particolare dagli anziani, a seguito delle carenze e delle disfunzioni medico-cliniche, terapeutiche, socio-sanitarie ed organizzative che si sono verificate in seno ai Servizi Sanitari Regionali con riferimento al periodo prima, durante e dopo l’emergenza sanitaria COVID-19 e sulla base delle evidenze raccolte ha elaborato di conseguenza un modello di miglioramento he possa essere trasferito alle istituzioni pubbliche.
L’osservazione è stata condotta in 9 Regioni e focalizzata su quattro Aree dell’assistenza sanitaria:
- l’assistenza ospedaliera (anche nella sua integrazione con i servizi territoriali);
- le assistenze domiciliari;
- le RSA e le residenzialità socio-sanitarie;
- i processi di integrazione sociosanitaria e di continuità assistenziale;
tutte realtà che rappresentano gli ambiti in cui maggiore è la presenza di persone “fragili” e che più di altre hanno subito l’impatto devastante dell’epidemia.
Nell’impostare l’indagine si è cercato di evitare di riprodurre gli stereotipi largamente diffusi sull’argomento ed al contrario introdurre elementi, metodologici e di contenuto originali, sviluppando un approccio che si sostanzia da un lato mettendo in relazione le caratteristiche all’interno delle quattro Aree: prima della comparsa della pandemia, durante la fase emergenziale (gennaio/giugno 2020) e dopo la stessa; dall’altro attraverso i racconti di 33 testimonials che sintetizzano le emozioni provate, le criticità riscontrate e le soluzioni che sono state adottate, o che avrebbero dovuto esserlo, per superarle.
Nell’un caso (prima, durante e dopo il Covid) come nell’altro (dalle emozioni alle soluzioni) si pongono in rilievo le connessioni fra i fattori che hanno segnato la crisi delle realtà pre-esistenti fino all’identificazione dei cambiamenti che si ritengono necessari. Cambiamenti che si generano dalla razionalizzazione di un vissuto quasi sempre emerso dalla caoticità di situazioni imprevedibili.
L’indagine presenta molti spunti interessanti di approfondimento come ad esempio: la comparazione fra le Regioni, sia attraverso l’impiego di dati quantitativi (estrapolati da alcuni indicatori) sia mediate l’analisi comparativa degli asseti organizzativi, gestionali e operativi.