Venerdì 20 novembre 2015 presso il Ministero della Salute presentazione dell’associazione FareRete-Innovazione il Bene Comune.
Altro che i tesoretti che ogni tanto i governi si ritrovano tra le mani. Tra le pieghe della spesa sanitaria si nasconde un’intera finanziaria e, controllando meglio l’esborso annuale per la salute (111,4 miliardi di euro nel 2014), si potrebbe evitare di gettarne via quasi 25 (fonte Fondazione Gimbe).
Non è di oggi la scoperta che nella gestione del bilancio del SSN ci siano ampi spazi di miglioramento, ma che la cifra potesse rappresentare circa il 23% di tutta la spesa è certamente un dato che mette i brividi, più che far pensare. E non si tratta solo di sovrautilizzi (7,7 mld€ p.e. esami non necessari), frodi o abusi (5,1 mld€) o acquisti a costi eccessivi (4,1 mld€); ben 3,1 mld€ se ne vanno perché le risorse a disposizione non vengono utilizzate a sufficienza o in modo corretto, causando in tal modo un aggravamento dei pazienti, il che a sua volta genera ulteriori costi, e altri 2,5 si perdono nei rivoli del cattivo coordinamento tra ospedali e territorio o all’interno dei nosocomi stessi.
E l’OCSE rincara la dose: tra i paesi che ne fanno parte, siamo tra gli ultimi per l’assistenza agli anziani (particolarmente quella a lungo termine) e nella prevenzione, abbiamo una bassa aspettativa di vita in buona salute e senza disabilità dopo i 65 anni (8 anni per gli uomini e 7 per le donne), mentre i nostri bambini sono tra i più obesi o in sovrappeso del mondo.
La gestione della salute, dalla prevenzione alla malattia, in Italia non appare in sostanza esattamente centrata sulle esigenze dei pazienti.
Gli spazi per il miglioramento ci sono e sono più che ampi, ma non solo in senso quantitativo (riduzione della spesa e della miglioramento della sua resa). Esiste ed è urgente la necessità di focalizzare l’attenzione sul paziente, sull’essere umano, in maniera globale, evitando di concentrarsi solo sugli aspetti economici, pure estremamente importanti, considerato lo sviluppo di nuove tecnologie e farmaci sempre più costosi.
Con questo fine è nata FareRete-Innovazione il Bene Comune-il benessere e la salute in un mondo aperto a tutti. L’onlus, costituitasi il 14 ottobre scorso, e con sede a Roma, verrà presentata ufficialmente venerdì 20 novembre p.v. a partire dalle ore 9:00, presso l’aula magna del Ministero della Salute. All’incontro, intitolato “Modelli innovativi per il miglioramento del bene comune in sanità” e patrocinato dal Ministero della Salute stesso, dal Ministero dello Sviluppo Economico e da Roma Capitale, parteciperanno, oltre al Ministro della salute On Beatrice Lorenzin, numerose personalità tra cui l’ex Presidente della Corte Costituzionale Paolo Maddalena, il Prof. Stefano Zamagni, economista, il Prof. Aldo Morrone, dermatologo ed altri esperti e tecnici del sistema salute. L’evento sarà introdotto e moderato da Filippo Gaudenzi, caporedattore del TG1 (vedi programma allegato).
FareRete si propone di rimettere il Bene Comune al centro dei valori cui ispirare l’azione individuale e collettiva di tutti i giorni, non solo nel settore della salute, valorizzando al massimo l’innovazione e l’aggregazione tra persone che condividano l’idea che perseguirlo possa creare ricchezza, benessere diffuso, e vantaggi per tutti. Ciò in contrapposizione alle disuguaglianze create dalla globalizzazione ed alla sempre più difficile sostenibilità economica del welfare. Il Bene Comune quindi, anche come fonte di innovazione inclusiva e non esclusiva, per creare valore sociale e civile nel tempo in cui viviamo.
L’associazione, ideata e promossa da Rosapia Farese, intende contribuire alla creazione e diffusione di una cultura manageriale tra tutti gli attori del sistema salute, a favore della sostenibilità economica del sistema Sanitario e di tutte le problematiche attinenti alla conservazione della salute ed alla gestione della malattia. Nella visione strategica di FareRete rientrano anche le questioni riguardanti l’inclusione/integrazione sociale, al pari di tutti quei fattori che influiscono sulla qualità della vita umana in termini sistemici.
L’idea di FareRete-Innovazione il Bene Comune si ispira al pensiero di Michele Corsaro (1941-2009), fondatore di Medi-Pragma, secondo il quale “il Bene Comune non è da intendersi come la somma dei beni individuali acquisiti attraverso opportunità individuali sviluppate in funzione del primato dell’Ego”. Egli ha sempre sostenuto che i principi fondamentali alla base del bene comune fossero tre: primato della persona, sussidiarietà e partecipazione.
Appunto da questa intuizione si sviluppa l’idea di fondo di FareRete e cioè che l’innovazione nelle attività economiche ed imprenditoriali rappresenti un bene comune, cioè un modello etico e di sviluppo altamente significativo nel contesto sociale odierno, particolarmente nel settore della Salute.
Un programma impegnativo e che presuppone una grande azione di trasformazione culturale.
ASSOCIAZIONE FARERETE – INNOVAZIONE IL BENE COMUNE –
IL BENESSERE E LA SALUTE IN UN MONDO APERTO A TUTTI – MICHELE CORSARO”
Organizzazione non Lucrativa di Utilità Sociale