Nella sua definizione più semplice la fragilità è intesa come maggiore vulnerabilità dell’individuo agli stress e, quindi, rappresenta una situazione complessa associata a numerose condizioni che predispone a esiti negativi e possiede connotati specifici che la diversificano dalla disabilità e dalla comorbilità con le quali, tuttavia, presenta alcune sovrapposizioni. È importante sottolineare come alcuni dei metodi di misura proposti attualmente “non si limitino quindi a considerare lo stato funzionale, ma prendano in considerazione anche il profilo psico-emozionale, la capacità di interazione sociale, gli indici più o meno complessi di comorbilità, le performance cognitive, l’uso di farmaci e lo stato nutrizionale”.
I dati dell’Istituto Superiore di Sanità (2020) in merito all’epidemia da Covid-19 in Italia mostrano che pur colpendo tutte le età, l’infezione ha i suoi effetti più severi sull’anziano e la pandemia da Covid-19 ha fatto emergere il concetto che è soprattutto l’anziano fragile ad essere ad alto rischio di disabilità funzionale, cognitiva e psico-sociale. Pertanto non va considerato solo il modello strettamente biologico ma intendiamo per “fragile” quel paziente che, a causa del proprio stato patologico, del contesto familiare in cui vive, delle condizioni psico-sociali e relazionali che lo coinvolgono, degli stili di vita che pratica e delle residue autonomie, può degenerare-più o meno rapidamente-verso la non autosufficienza.
Muovendo da queste sollecitazioni nasce il Progetto “La gestione delle fragilità cliniche e sociali nel nostro Sistema Sanitario prima, durante e dopo il Covid-19: quali proposte utili per il futuro?” nell’ambito di quattro aree: RSA e strutture sociosanitarie; assistenza domiciliare; assistenza ospedaliera-integrazione ospedale territorio; integrazione sociosanitaria–continuità assistenziale di cui si dovranno individuare le criticità determinate da implicazioni cliniche, terapeutiche, e organizzative, considerando il periodo prima, durante e dopo l’emergenza sanitaria COVID19.
Implicazioni cliniche, terapeutiche e organizzative
Per gestire i pazienti con fragilità ed ottimizzarne i risultati terapeutici/ assistenziali è essenziale un lavoro integrato tra vari specialisti e la medicina generale, così come tra territorio ed ospedale.
L’età avanzata dei pazienti e la coesistenza di patologie concomitanti, impongono all’attenzione del clinico situazioni in cui non è sempre facile operare una corretta scelta della terapia e del tipo di percorso. Tra i fattori predittivi più fortemente correlati all’uso inappropriato di farmaci emergono l’età avanzata e la politerapia in genere causata dall’applicazione di linee guida in maniera acritica e spesso inadeguata, da un approccio più focalizzato sulla singola patologia e dalla mancata interazione tra più specialisti. Ciò provoca aumentato rischio di interazioni, di reazioni avverse a farmaci e uso di farmaci potenzialmente inappropriati oltre ad una scarsa aderenza alle terapie. La mancanza di protocolli standardizzati, come in questa emergenza sanitaria, richiede anche scelte organizzative e gestionali nuove.
Dal punto di vista organizzativo la presa in carico globale necessita di un’adeguata costruzione di una rete di servizi sul territorio per il paziente fragile, prevedendo anche il coinvolgimento di nuove figure professionali adeguatamente formate e specializzate. Pertanto, i servizi devono essere organizzati in rete con il coinvolgimento dei soggetti istituzionali e sociali impegnati nella promozione e nella tutela della salute dei soggetti fragili, realizzando una continuità fra ospedale, strutture residenziali e territorio e la predisposizione di percorsi assistenziali e riabilitativi personalizzati appropriati. Pertanto, è necessaria la programmazione di un percorso di cura individuale che non sia la semplice sommatoria dei diversi PDTA soprattutto nell’ emergenza COVID 19
Se consideriamo l’obiettivo di rendere concreta la centralità della persona fragile va ricordato che le esigenze assistenziali di questi pazienti sono determinate non solo da fattori legati alle condizioni cliniche, ma anche da altri determinanti (status socio-familiare, ambientale, accessibilità alle cure ecc.) e Il paziente deve avere un ruolo attivo, di scelta e di collaborazione e quindi è necessario incentivare la compliance dei pazienti o dei suoi caregiver.
OBIETTIVI GENERALI
Il Progetto ha l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sulla tematica della gestione del paziente fragile per:
Individuare le criticità determinate da implicazioni medico-cliniche, terapeutiche, socio-sanitarie, organizzative facendo riferimento al periodo prima, durante e dopo l’emergenza sanitaria COVID-19
Individuare e definire delle proposte che possano aiutare a superare queste fragilità sia cliniche che sociali sia nel presente che nel futuro da presentare alle Istituzioni
elaborare un modello di miglioramento o innovativo nell’ambito delle quattro aree (RSA- strutture sociosanitari; Assistenza domiciliare, Assistenza ospedaliera- integrazione ospedale territorio; Integrazione sociosanitaria- continuità assistenziale (tab 1) che possa essere trasferito alle istituzioni pubbliche. per individuare quali proposte possano aiutare a superare queste fragilità cliniche e sociali sia nel presente che nel futuro e quali sono stati i modelli organizzativi più efficienti e validi da poter proporre nelle dinamiche e politiche sanitarie.
Il lavoro prevede l’identificazione di 4 coordinatori di aree di lavoro, uno per ogni area (RSA-Strutture sociosanitarie, Assistenza Domiciliare, Assistenza Ospedaliera – integrazione ospedale territorio, Integrazione socio sanitaria – continuità assistenziale) e per ogni area vengono identificati 12 partecipanti suddivisi in gruppi di tre per ogni periodo di osservazione (prima, durante e dopo covid-19) per un totale di 48 persone che dovranno esprimersi con dei messaggi in termini di redazionale, criticità e proposte operative sia di miglioramento che di innovazione.
Da tenere presente che l’individuazione delle quattro aree scelte non deve comportare il rischio di “segmentazione”, o tagli che facciano perdere il “continuum” assistenziale e, come ben sappiamo da sempre e l’esperienza Covid-19 ce lo ha confermato amaramente, il problema più critico sono proprio le interfacce e la continuità assistenziale tra i vari setting.
Pertanto, il progetto tiene conto non solo dei setting squisitamente assistenziali ed i modelli organizzativi ma in particolare vuole tenere conto della differenza di mission, di vision e di alimentazione economica, che incidono molto nell’orientamento e nelle culture delle macro-organizzazioni, dei servizi e degli stessi professionisti.
Il Progetto inoltre tiene conto di alcune considerazioni che sottendono alla sua realizzazione:
- la necessità di rappresentare le diverse realtà italiane coinvolgendo rappresentanti dei vari setting assistenziali al Nord, centro e al sud e di sottolineare l’importanza della componente tecnologica nella prospettiva di salute pubblica, raccogliendo anche esperienze dove l’impatto tecnologico, in termini di “tecnosalute”, ha avuto un ruolo fondamentale.
- l’importanza di tenere presente le strutture e l’organizzazione pre-covid del nostro paese tenendo conto in particolare da quanto previsto dal PNC, Patto per la salute 2019-2021. Livelli di assistenza 2017; DM 70; 189/2012; ecc e cioè anche le strutture intermedie, le case della salute, gli hospice, ecc. e il ruolo delle figure professionali e delle direzioni sanitarie
- il passaggio da modelli organizzativi ospedalieri pre -covid a modifica di procedure interne e l’emergere di componenti fondamentali individuate a livello territoriale (cure primarie; UsCA; ecc)
- la chiarezza nella definizione delle strutture che hanno cambiato anche definizione nel passaggio dalle indicazioni contenute nei provvedimenti del governo centrale a livello poi regionale (es RSA- strutture sociosanitarie)
Il progetto intende inoltre promuovere anche un’evoluzione verso la cosiddetta “Value Based health care” , vale a dire verso una assistenza efficace ma sostenibile sia in termini economici (in grado di conciliare l’aumento dei costi associato all’innovazione con la necessità delle cure) sia in termini di valori individuali e sociali (in grado di conciliare le linee guida EBM con gli effettivi bisogni/valori del paziente e della comunità in cui vive).
Quali sono le modalità di partecipazione?
Vengono riportati i profili richiesti dei partecipanti alle 4 aree (tab 2)
Per quanto riguarda la partecipazione delle Associazioni allo sviluppo del progetto si riportano le due opzioni individuate:
Le rappresentanze dell’associazionismo possono intervenire nel progetto mediante due opzioni:
- Si inseriscono in un’area loro gradita ( fra le 4 indicate ) per portare,come”discussant”,il punto di vista dei loro associati. Ovviamente, l’area prescelta deve essere coerente con l’impegno profuso dalla associazione durante la pandemia;
- Si indica un associato che abbia avuto diretta esperienza assistenziale- come operatore o come paziente- all’interno dei servizi di una delle aree indicate.In questo caso può aggiungersi ad una delle “triadi”, previste per ogni Regione coinvolta nel progetto, concorrendo alla evidenziazione delle “criticità” emerse durante la fase Covid.
Domanda di partecipazione
LA DOMANDA VA INDIRIZZATA ALLE SEGUENTI TRE MAIL:
- paolapisanti4@gmail.com
- fosco.foglietta@gmail.com
- rosapia.farese@medipragma.com
DEAD LINE: LE DOMANDE DEVONO PERVENIRE ENTRO IL 10 DICEMBRE 2020
NELLA DOMANDA, SPECIFICARE, OLTRE ALLE PROPRIE REFERENZE ( MAX 8-10 RIGHE ), ANCHE QUALE E’ L’AREA A CUI SI INTENDE PARTECIPARE (RSA-STRUTTURE SOCIOSANITARIE; ASSISTENZA DOMICILIARE; ASSISTENZA OSPEDALIERA-INTEGRAZIONE OSPEDALE -TERRITORIO; INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA-CONTINUITÀ ASSISTENZIALE)
LA DOMANDA SARA’ VALUTATA DAI COORDINATORI DEL PROGETTO, DAI 4 COORDINATORI DI AREA E DAL NUCLEO DI VALUTAZIONE
I PARTECIPANTI RITENUTI IDONEI SARANNO POI INSERITI ALL’INTERNO DEI RUOLI PREVISTI DAL PROTOCOLLO DI RICERCA
COMUNICATO STAMPA
EVENTO DI PRESENTAIONE DEL PROGETTO
Se sei interessato a contribuire alla realizzazione del progetto invia la domanda tenendo conto delle indicazioni sopra descritte o se desideri ricevere maggiori informazioni ti chiediamo di compilare il seguente form
CON IL PATROCINIO DI:
Con il contributo NON CONDIZIONANTE di IPSEN
Progetto sponsorizzato da Roche Diabetes Care Italy S.p.A.
Con il contributo NON CONDIZIONANTE di SERVIER