Rev. Rf Welfair 2025
La formazione e l’umanizzazione delle cure per il personale sanitario
Welfair 2025 ha rappresentato, per la nostra Associazione FareRete InnovAzione BeneComune APS, un’occasione preziosa per portare contributi concreti al dibattito nazionale sul futuro della sanità e del welfare. In questa cornice, un gruppo di associati e professionisti ha lavorato attivamente nei vari tavoli tematici, condividendo competenze e visioni maturate in anni di ricerca e impegno sul campo.
Il confronto con docenti universitari, dirigenti sanitari, psicologi, operatori socio-sanitari e associazioni di pazienti ha confermato quanto sia urgente ripensare la formazione continua del personale sanitario, rafforzare l’umanizzazione dei processi di cura e promuovere modelli realmente interdisciplinari.
La prospettiva maturata in questi tavoli – e che l’articolo di Vincenza Ferrara illustra con particolare profondità – ribadisce un punto cruciale: la qualità della relazione di cura dipende dalla qualità della formazione, che deve includere non solo competenze tecnico-scientifiche, ma anche abilità comunicative, emotive e relazionali, indispensabili per sostenere fiducia, aderenza terapeutica e benessere degli operatori stessi.
In linea con la missione della nostra Associazione, che da anni promuove il valore del Bene Comune anche in ambito sanitario, i lavori presentati a Welfair 2025 mostrano come la formazione, le Medical Humanities, l’approccio bio-psico-sociale e la collaborazione tra professionisti e cittadini siano strumenti essenziali per garantire una sanità più equa, inclusiva e sostenibile.
L’articolo che segue offre dunque una lettura puntuale dei temi emersi e rappresenta un contributo utile non solo per chi opera nel settore, ma anche per chi, nelle istituzioni e nel mondo accademico, è chiamato a ripensare i modelli formativi del futuro.
Welfair 2025. La formazione e l’umanizzazione delle cure per il personale sanitario.
Dal 4 al 7 novembre si è tenuto alla Fiera di Roma l’evento Welfair 2025: L’equilibrio della Sanità -L’innovazione: da produttori di spesa a strumenti per la sostenibilità. Tanti sono stati i tavoli di lavoro per discutere sulle varie tematiche e i diversi punti di vista che riguardano il tema della salute. Riporto, come partecipante, la discussione aperta relativa al Tavolo “Educazione terapeutica, stigma e pregiudizio: il crocevia snodo dove si rafforzano o distruggono fiducia, aderenza ed outcome clinici” e il Tavolo “Fra interdisciplinarità e semestre filtro: come deve essere la formazione sanitaria del futuro?”.
Il primo tavolo, aperto ad esperti sanitari, psicologi, associazioni di pazienti e ricercatori del settore, ha discusso sugli obiettivi dell’educazione terapeutica introdotta dall’OMS come un processo di apprendimento strutturato e incentrato sulla persona che aiuta le persone affette da patologie croniche ad autogestire la propria salute attingendo alle proprie risorse, con il supporto dei loro caregiver e familiari. Viene svolta da professionisti sanitari qualificati, si adatta al paziente e alle sue condizioni e prosegue per tutta la vita. È parte integrante del trattamento delle patologie croniche e può portare a migliori risultati di salute e a una migliore qualità della vita, sfruttando al meglio i servizi sanitari e altre risorse. Tra le tematiche discusse e ritenute fondamenti troviamo quella della formazione del team multidisciplinare per l’erogazione di interventi di Educazione Terapeutica del Paziente. In particolare, sono state affrontante diverse tematiche come il Ruolo dei sanitari e dei pazienti nell’Educazione Terapeutica del Paziente; Importanza degli indicatori di impatto; la Resistenza al cambiamento; Il Modello biopsicosociale ne processo di cura; Educazione Terapeutica del Paziente nei PTDA; Ruolo dei caregivers; Lo stigma vissuto e quello interiorizzato. Una tematica che lega queste tematiche è sembrata essere quella collegata all’importanza della formazione del personale coinvolto in questo processo. Una cosa importante da considerare sono le competenze cognitive, emotive e relazionali in quanto necessarie per la promozione del benessere e la cura a partire del Team per aiutare anche nel lavoro e nel seguire il processo di cura con capacità interdisciplinari. Per quanto riguarda la formazione del Team c’è bisogno quindi di implementare le competenze di osservazione, l’ascolto, l’empatia e molti studi suggeriscono l’utilizzo di un approccio definito delle Medical Humanities per applicare l’approccio bio-psico-sociale e l’umanizzazione delle cure. E’ necessario, infatti, essere in grado di valutare la patologia e il suo decorso attraverso la valutazione biomedica ma la stessa OMS indica di valutare in modo olistico la persona e il suo stato considerando gli aspetti psicologici e sociale utili anche per suggerire atteggiamenti e attività non farmacologiche alla persona affetta da patologia cronica al suo caregiver e familiari in reparti ospedalieri o ambulatori, con risultati positivi nel migliorare le competenze e limitare lo stress e la depressione a partire dal Team di cura. La formazione del personale sanitario anche a lavorare in un team multidisciplinare può aitare a pratica l’educazione terapeutica con i pazienti e i loro caregiver e familiari per realizzare un percorso di cura personalizzato e realizzare l’umanizzazione delle cure. I partecipanti del tavolo credono che la creazione di luoghi in cui discutere sulle esigenze dei vari attori per realizzare un processo di cura ottimale da parte di tutti gli attori con un confronto costante possa essere utile per superare limiti che ancora esistono per la realizzazione completa dell’educazione terapeutica.
Al secondo tavolo hanno partecipato docenti universitari, direttori di asl e ricercatori del settore formativo. La prima discussione ha riguardato il Decreto Ministeriale 418/2025 – che introduce il semestre filtro e altre novita nel curriculum della Laurea in Medicina con una riflessione piu ampia sull’evoluzione della formazione universitaria delle professioni sanitarie. Come possono i cambiamenti nella societa, tecnologie e organizzazione sanitaria venire recepite dalle Universita e preparare, di conseguenza, i nuovi professionisti della sanita alle sfide che da questi cambiamenti scaturiscono? Come integrare competenze e approccio multidisciplinare, la comunicazione sanitario-paziente, la gestione del lavoro in team, la capacita di operare in ambienti digitali e integrati con sistemi di Intelligenza artificiale? Come si possono integrare nel curriculum skills che rispecchino le nuove esigenze della medicina territoriale, della prevenzione, della salute pubblica e della medicina personalizzata?
Una prima discussione sulle nuove modalità di accesso ai corsi di laurea in Medicina che stanno presentando molte criticità sia in termini di modalità di selezione che per la programmazione delle esigenze per il sistema sanitario in un prossimo futuro. Un tema importante riguarda l’integrazione del curriculum con nuove competenze legate ai progressi tecnologici nel settore ma anche a come superare il progressivo impoverimento della dimensione umana nella professione medica. Anche a questo tavolo viene introdotta la tematica della multidisciplinarietà nei curriculum delle professioni sanitarie e l’importanza delle competenze le competenze cognitive, emotive e relazionali utili accanto a quelle di un uso della tecnologia. Molti studi suggeriscono l’utilizzo di un approccio definito delle Medical Humanities che possono comprendere pratiche artistiche e metodi pedagogici collegati alla diagnosi e alla relazione nel settore della salute per applicare l’approccio bio-psico-sociale e l’umanizzazione delle cure. Da qualche anno iniziano ad essere inseriti corsi sperimentali che utilizzano tale approccio nell’ambito dei percorsi universitari di medicina e infermieristica, nella formazione ECM e in reparti ospedalieri o ambulatori, con risultati positivi nel migliorare le competenze e limitare lo stress per gli operatori sanitari. Esiste una importante letteratura scientifica che ci indica come le pratiche indicate, partite dagli Stati Uniti alla fine degli anni 90, stiano diventando oggetto di studio e applicazioni nei percorsi formativi sanitari in molti stati del mondo. Si registrano delle attenzioni a questi approcci ma esistono comunque delle forti criticità nel loro inserimento nei percorsi curriculari. Potrebbe essere utile costituire tavoli di esperti del ministero della Salute, della didattica Universitaria o continua e altri attori per proporre un modello didattico per costruzione di un curriculum idoneo alla formazione di professionisti della salute seguendo le esigenze della contemporaneità. Tali pratiche formative potrebbero essere utili anche per lo sviluppo del pensiero critico, oltre alle altre competenze, che credo molto utile per operare in ambienti integrati e digitali.
In conclusione, l’evento Welfair 2025 è stato molto interessante, per la proposti di tante tematiche legate al mondo della sanità riunendo esperti del settore e associazioni di pazienti e il mondo della formazione e della ricerca per discutere, confrontarsi e riflettere su possibili soluzioni rispetto a limiti in essere e obiettivi di un vicino futuro per il miglioramento delle competenze, il benessere dei curanti e dei processi di cura per le persone con problemi di salute e i loro familiari.
Vincenza Ferrara. Associata a FareRete InnovAzione BeneComune APS, Esperta di alta qualificazione e docente in Corsi universitari dell’area medica e sanitaria e per ECM con l’obiettivo di migliorare competenze e diminuire lo stress del personale di cura. Ha diretto il Laboratorio di Arte e Medical Humanities presso la Facoltà di Farmacia e Medicina di Sapienza Università di Roma. Le sue ricerche riguardano l’utilizzo dell’Arte nell’ambito dello sviluppo dell’apprendimento e della promozione del benessere nei settori dell’istruzione, della salute e dell’inclusione sociale. Partecipa a progetti nazionali e internazionali nei settori collegati alle sue ricerche.
(**) L“Associazione FareRete – Innovazione Il Bene Comune – Il Benessere e la Salute in un Mondo Aperto a Tutti – Michele Corsaro” – Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale ha sede in Via Bevagna, 91 – 00199 Rom sede operativa Via Anagnina. 354 – 00118 Roma a -.
I suoi riferimenti sono:
E-mail: fareretebenecomune@gmail.com; info@fareretebenecomune.it


